Al Ministro
dei Trasporti
Egregio
Ministro,
le scriviamo
come cittadini residenti nel viterbese e come
rappresentanti di movimenti e strutture che si impegnano in difesa
dell'ambiente, della qualita' della vita, della
civile convivenza, della legalita', dei diritti umani
di tutti gli esseri umani.
Siamo molto
preoccupati della prospettiva che a Viterbo si realizzi
un aeroporto per voli low cost
come terzo polo aeroportuale laziale e ci sembra necessario informarla che
l'eventuale realizzazione di questa grande opera avrebbe conseguenze
disastrose.
Ma procediamo
per ordine.
*
1. Ridurre e
non incrementare il trasporto aereo
Da tempo si
sente parlare del progetto di incrementare anziche'
ridurre il trasporto aereo e le basi aeroportuali ad esso
intese nel territorio laziale.
Crediamo
che sia un grave errore: il trasporto aereo deve essere ridotto e non
aumentato:
- deve essere
ridotto perche' contribuisce notevolmente al
surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza
ambientale planetaria che occorre fronteggiare con urgenti ed energici
provvedimenti;
- deve essere
ridotto perche' fortemente
inquinante e dannoso per la salute, sia per l'inquinamento provocato dalle
emissioni nocive, sia per l'inquinamento acustico delle aree nelle vicinanze
degli aeroporti;
- deve essere
ridotto perche' insostenibilmente energivoro,
incomparabilmente piu' di altre
forme di mobilita';
- deve essere
ridotto perche' antieconomico, ed assai costoso per
il pubblico erario che lo sostiene fortemente sia con finanziamenti diretti sia concedendo alle compagnie aeree agevolazioni e fin
esenzioni fiscali semplicemente scandalose.
Ricapitolando:
deve essere ridotto perche' e'
necessario limitare i danni che provoca alla biosfera, agli ecosistemi locali,
alle persone, all'economia e alle finanze dello stato.
*
2. Un disastro
ecologico, sanitario ed economico a Viterbo
La proposta di
realizzare a Viterbo un aeroporto per voli low cost per il turismo "mordi e fuggi" per Roma e' semplicemente
insensata:
- perche' anche
se si realizzasse a Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi da Viterbo per
Roma sarebbe necessario un viaggio in treno di due ore - dato che una classe
politica ed amministrativa a dir poco evidentemente inadeguata si e' nel corso
degli anni disinteressata della rete ferroviaria, col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte e' chiusa, e tanto quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma
hanno tempi di percorrenza biblici;
- perche' devasterebbe col suo impatto un'area di grande pregio ambientale, storico, culturale, sociale ed
economico: l'area delle terme e del Bulicame che costituisce per Viterbo un
irrinunciabile elemento di identita'
storico-culturale e un fondamentale bene ambientale e socio-economico;
- perche' colpirebbe interi popolosi quartieri della citta' con un inquinamento acustico gravissimo tale da
rendere invivibile la quotidianita'
di decine di migliaia di residenti;
- perche' danneggerebbe irreversibilmente
i beni culturali e ambientali e le vocazioni produttive del viterbese
e la qualita' della vita di molti cittadini che vi
abitano;
- perche' provocherebbe un ulteriore
aggravamento dell'aggressione al territorio altolaziale
da parte di un devastante modello di sviluppo fondato sulle servitu'
e la speculazione: l'alto Lazio ha gia' subito e
subisce le nocive, pesanti conseguenze di servitu'
energetiche e militari, di grandi opere insensate, di speculazioni edilizie
dissennate, di discariche illegali, della penetrazione dei poteri criminali a
questi "affari" connessa.
*
3. Per Viterbo
Viterbo ha
bisogno di ben altro:
- ha bisogno
di un deciso potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per il commercio: affinche' sia finalmente garantito un adeguato collegamento
tra Viterbo e Civitavecchia, Viterbo e Orte, Viterbo e Roma;
- ha bisogno
della difesa e valorizzazione dei beni ambientali e
culturali;
- ha bisogno
di sostegno alle sue reali vocazioni produttive: l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita',
il termalismo sociale, l'alta formazione e la ricerca
in campo agrario, forestale, ambientale, archeologico, storico e artistico.
*
4. Ma anche per Frosinone e per
Latina
Ma non sono
accettabili neanche le ipotesi di realizzare a Frosinone
o a Latina il cosiddetto "terzo polo aeroportuale del Lazio" per il
turismo low cost
"mordi e fuggi" diretto a Roma.
In ambedue i
siti indicati da proponenti avventati e' evidente
infatti che sussistono rilevanti elementi ostativi che naturalmente non e'
questa la sede per illustrare, sia pur riassuntivamente.
*
5. Per Ciampino
E' necessario
e urgente dal nostro punto di vista ridurre il trasporto aereo, anche ed in
primo luogo per rendere meno invivibile la situazione
di gravissimo danno che tuttora subisce la popolazione
di Ciampino e delle aree limitrofe: una situazione
inammissibile, ampiamente documentata sotto ogni profilo; ed ai cittadini di
Campino va naturalmente la nostra piena solidarieta',
e il nostro pieno sostegno alle loro legittime richieste.
*
6. Rinunciare
al terzo polo aeroportuale laziale
Si tratta
quindi, a nostro parere, di rinunciare ad inseguire il sogno di una
proliferazione di aeroporti; di rinunciare a
incentivare un turismo "mordi e fuggi" consumista,
antieducativo e dagli effetti distruttivi; e di promuovere invece una mobilita' adeguata, un turismo consapevole e responsabile,
accessibile a tutti, coerente con le finalita' di
apprezzare i beni culturali e ambientali e di fare esperienze umane
significative.
*
7. Tutelare i
lavoratori
Non solo: le
segnaliamo anche che - come e' ampiamente documentato
- le compagnie low cost
sovente hanno condotte antisindacali, e che quindi deve essere preoccupazione
dei pubblici poteri tutelare i diritti dei lavoratori e garantire l'osservanza
delle leggi.
La condotta
antisindacale di talune compagnie low cost rivela anche come esse non
promuovano occupazione stabile e qualificata, ma forme di precariato e di
lavoro sottoposto a meccanismi di pressione ai limiti del ricatto.
*
8. Rispettare
la legge
Le chiediamo
di impedire che si realizzi un mega-aeroporto in
assenza del pieno espletamento della Valutazione d'impatto ambientale cosi' come previsto dalla legislazione vigente.
Non e' stata fin qui mai resa di pubblico dominio una progettualita' adeguata, complessiva, ostensibile, sulla
quale potesse esercitarsi quella procedura che la normativa sulla Valutazione
d'impatto ambientale esplicitamente prevede.
Non vorremmo
che in questa vicenda si procedesse a colpi di "fatti compiuti" o col
classico squallido metodo di eludere un esame
complessivo fingendo che si procede solo a parziali interventi che nell'insieme
configurano una grande opera ma che singola realizzazione per singola
realizzazione possono apparire come opere non rilevanti e quindi non rientranti
nei vincoli legislativi che alle grandi opere sono posti.
Le
chiediamo di far rispettare le leggi a tutela dell'ambiente, dei beni
culturali, della salute e dei diritti dei cittadini; le procedure
amministrative e i vincoli urbanistici e territoriali; la normativa locale,
nazionale ed europea.
Le chiediamo
di vigilare e di essere inflessibile nel far valere
l'obbligo del pieno rispetto della legge e nel contrastare ogni eventuale
illecito affarismo e ogni eventuale operazione speculativa che possa essersi
data o essere in divenire.
Le chiediamo altresi' una verifica sugli atti gia' compiuti dagli enti
locali, sui finanziamenti eventualmente gia'
stanziati, o anche erogati, o addirittura utilizzati per opere connesse alla
realizzazione di un aeroporto per voli low cost per il quale a tutt'oggi
manca finanche un'adeguata progettazione e un'adeguata verifica di compatibilita' con quanto dalle leggi disposto.
*
9. Significative adesioni al nostro appello
Le segnaliamo
infine che all'appello promosso dal Comitato che si oppone all'aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo sono gia' pervenute numerosissime dichiarazioni di attenzione, sostegno e adesione, tra cui quelle
graditissime del magistrato Ferdinando Imposimato; di
scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini,
Giorgio Cortellessa, Marcello Cini,
Giorgio Nebbia; di altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Andrea Canevaro, Domenico Jervolino,
Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti,
Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini,
Silvia Vegetti Finzi; di
scrittrici e saggiste come Dacia Maraini e Lea Melandri; di intellettuali come Giancarla Codrignani, Enrico Peyretti,
Bruno Segre, Renato Solmi;
di personalita' della vita civile e dell'impegno
sociale ed educativo come Marinella Correggia, Pasquale Iannamorelli,
Daniele Lugli, Luigi Malabarba,
Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao
Valpiana, e ancora di vari parlamentari europei,
senatori e deputati al parlamento italiano, consiglieri regionali del Lazio.
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10. Una
richiesta di incontro
Siamo infine a
chiederle un incontro per poterle meglio illustrare quanto succintamente
descritto nella presente lettera.
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Restiamo a sua
disposizione per ogni ulteriore chiarimento e
confidiamo nella possibilita' di incontrarla al piu' presto.
Ringraziandola
per l'attenzione, voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro,
Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone all'aroporto di Viterbo
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la
pace" di Viterbo
Viterbo, 8
settembre 2007
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Mittenti:
- Comitato
contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail:
info@coipiediperterra.org , sito:
coipiediperterra.org
Per contattare
direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail:
antonella.litta@libero.it
- Centro di
ricerca per la pace di Viterbo: strada S. Barbara 9/E,
01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it
Per contattare
direttamente il responsabile del Centro, Peppe Sini:
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
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